#Influenza: Oltre 1mln Di Italiani A Letto, Ecco Come Combatterla

Cominciata la fase del cosiddette picco stagionale

21 Gennaio 2016   12:27  

Anche se lentamente, la curva del contagio dell'influenza comincia a salire, sono sempre di piu' i casi in Italia e nella settimana passata, che va dal 11 al 17 Gennaio 2016, e' cominciata la fase del cosiddette picco stagionale.

E' quanto si legge sul Rapporto Epidemiologico della sindrome influenzale InfluNet, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) che sta per essere pubblicato. Durante la seconda settimana del 2016 il livello di incidenza in Italia è stato pari a 2,54 casi per mille assistiti, nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 5,90 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 3,43 nella fascia 15-64 anni a 2,62 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 1,11 casi per mille assistiti.

Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 154.000, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 1.088.000 casi.

La provincia autonoma di Trento, Marche, Lazio, Campania e Basilicata le Regioni maggiormente colpite, in cui il livello dell'incidenza ha superato i quattro casi per mille assistiti.

E' bene ricordare che, nel caso l'influenza ci metta a letto, ci sono alcuni farmaci a disposizione per alleviarne un poco i sintomi ma la malattia e' destinata a fare il suo corso.

No quindi ad un abuso o ad un uso inutile dei farmaci, soprattutto senza controllo medico.

A spiegarlo è Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, che precisa:

"Bisogna considerare che al di fuori del periodo di picco dei contagi, la maggioranza dei casi riportati non è vera influenza, bensì si tratta di sindromi parainfluenzali; solo nella fase del picco la maggioranza dei casi con sintomatologia influenzale è riferibile ai virus dell'influenza veri e propri''.

Aggiungendo:

"E' bene ricordare che l'influenza è una malattia che si 'autolimita', e cioè tende a risolversi spontaneamente in 3-5 giorni - spiega ancora Rezza - quindi non c'è granché da fare per combatterla se non attendere che faccia il suo corso.

Se i sintomi sono particolarmente fastidiosi e la febbre è alta ci vuole l'antipiretico.

"In genere - aggiunge Rezza - si consiglia il paracetamolo perché l'aspirina può dare effetti collaterali - specie nei bambini. Anche se è vero che col paracetamolo la febbre non scende molto, il motivo è che comunque l'influenza fa il suo corso".

In proposito uno studio ha confermato che non serve aggredire troppo la febbre con questo farmaco, nella speranza di contenere cosi' l'influenza.

Per gli adulti, rileva l'esperto, c'è la possibilità di prendere anche aspirina o novalgina, ma non vi sono differenze dimostrate nell'utilizzo di un farmaco piuttosto che un altro.

"Ci sono anche dei farmaci diversi, i cosiddetti 'inibitori della neuroamidasi' - antivirali veri e propri - continua Rezza: ma anche questi riducono di poco i sintomi e abbreviano poco il decorso della malattia, e comunque non sono raccomandati se non in casi eccezionali di persone ad alto rischio di complicanze".

Va anche ricordato che in corso di influenza non si danno antibiotici, ma questi possono essere prescritti in seguito e solo qualora comparissero complicanze di tipo batterico, conclude l'esperto.

 

Influenza: a L'Aquila è possibile ancora vaccinarsi

All'Aquila le vaccinazioni per l'influenza stagionale si continueranno a fare, per i pochi giorni utili che restano a disposizione dei cittadini, negli ambulatori di Collemaggio mentre l'attivita' di tutti gli altri vaccini e' stata gia' spostata, il 22 dicembre scorso, nei nuovi e accoglienti locali dell'ospedale San Salvatore che dispone di 2 ambulatori, 2 sale d'aspetto, spazi per depositi di farmaci e area-frigorifero.

A proteggersi contro l'influenza stagionale i ritardatari faranno ancora in tempo. Sebbene in via ufficiale la campagna di prevenzione si sia conclusa il 31 dicembre scorso, la Asl lascia aperta la porta a coloro che, rientrando nella popolazione a rischio, non hanno ancora fatto la vaccinazione.

L'imperativo che pero' arriva dall'azienda sanitaria e' di farla al piu' presto, senza ulteriore indugio. Tutti i centri vaccinali della Asl, ancora per pochi giorni, saranno a disposizione degli utenti 'distratti'. Il reiterato invito a proteggersi, anche se la campanella di chiusura e' suonata il 31 dicembre scorso, e' tanto piu' importante se si considera che il virus 'nemico', annuale veicolo dell'influenza, e' ormai alle porte.

Infatti, nei prossimi giorni, sono previsti i primi casi mentre il picco e' collocato, come previsione di massima, nella prima decade del prossimo febbraio.

All'Aquila le vaccinazioni per l'influenza stagionale (limitatamente ai pochi giorni che ancora restano a disposizione dei ritardatari) continueranno ad essere somministrate a Collemaggio mentre l'attivita' di tutti gli altri tipi di vaccinazione, dal 22 dicembre scorso, e' stata gia' trasferita all'ospedale San Salvatore, nell'edificio L3.

Questa nuova e accogliente location, (situata dietro il pronto soccorso dell'ospedale) dispone di spazi ampi e ben articolati che hanno migliorato nettamente l'organizzazione logistica, il lavoro e soprattutto la fruibilita' dell'utenza.

L'edificio L3 comprende infatti 2 ambulatori, 2 sale d'aspetto e vari spazi riservati a deposito di farmaci e area-frigorifero.

I medici del servizio Igiene e sanita' pubblica della Asl, che fa capo al dipartimento di prevenzione diretto da Domenico Pompei, a ogni occasione rinnovano l'appello a vaccinarsi, ricordando che e' l'unica difesa efficace contro la carica patogena del virus stagionale, soprattutto per i soggetti piu' fragili, tra cui anziani e persone con malattie croniche.

La vaccinazione, oltre alla difesa individuale, assicura una protezione piu' ampia di cui beneficia la collettivita' perche' rallenta la circolazione del virus.

Finora, secondo il primo dato elaborato dalla Asl, in tutta la provincia di L'Aquila sono state inoculate, tra il 10 novembre e il 31 dicembre scorsi, oltre 24.000 dosi di vaccino. Si tratta pero' di una cifra destinata ad assumere valori molto piu' alti, non lontani dalle 30.000 dosi.

Cio' perche' quest'anno il servizio di igiene e sanita' pubblica della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, unico in Regione, ha adottato un sistema informatizzato in sostituzione dei precedenti, vecchi registri cartacei da cui si tiravano fuori i dati solo dopo lunghi e laboriosi conteggi.

Quest'anno il nuovo apparato informatico, sulla base dei dati inseriti finora, ha subito fornito il riscontro numerico che dovra' pero' essere aggiornato con l'aggiunta di una consistente quota di dosi non ancora immessa nel 'cervellone' informatico. 


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